Adriano Arzenton, il nostro ultramaratoneta, ha voluto riprovarci: ha affrontato un ultratrail estremo nel deserto, tra le montagne delle Canarie e stavolta, dopo quella che lui definisce “delusione” nella Gran Canaria 2010, è riuscito nell’intento di portare a termine la gara di km.94,600 del Lavatrail, disputatosi nell’isola di Lanzarote, e di salire sul podio di categoria, percorrendo la distanza in 17h42’08”.
Un percorso duro e tecnico al quale Arzenton è poco abituato; ma quello che è stato più difficile in questa gara straordinaria è stato il tracciato non perfettamente segnato dagli organizzatori, handicap che ha indotto parecchi concorrenti a sbagliare strada.
“Io – commenta Arzenton – non sono certo uno specialista di trail, ma a causa della segnaletica approssimativa mi sono perso una decina di volte, lasciando sul terreno almeno due ore. Tale situazione mi ha costretto a correre al buio sull’ ultima proibitiva salita, prima di una discesa tecnica e pietrosa che portava a Playa Blanca. Sono comunque pienamente soddisfatto del 3° posto della Cat. 50-60; non potevo chiedere di più, avendo allungato il percorso di circa 10 km., per il motivo citato in precedenza. Salire sul podio e venire premiato in una competizione internazionale è stata una emozione veramente notevole.”
Un paesaggio stupendo ha fatto da corollario alla Lavatrail.
“Le involontarie uscite dal percorso – continua il nostro alfiere – mi hanno permesso di ammirare siti stupendi: la salita alla Riserva della Biosfera, la discesa tecnica dalle scogliere di Famara ed il successivo lunare attraversamento della sua spiaggia, il problematico fondo sabbioso verso La Santa, la ripida erta che porta al parco di Timanfaya, la zona lavica e la interminabile china su lava smossa prima di Uga, infine l’ultima ascensione alla sella di Femés e la calata finale.”