E quattro! Sono le 100 km concluse quest’anno dal nostro ultramaratoneta Adriano Arzenton (con in mezzo la Nove Colli di 200 km), l’ultima delle quali, la 100 km Madrid-Segovia sul Cammino di Santiago di Compostela, completata sabato 17 settembre.
Una gara estrema, massacrante, con un terreno quanto mai difficile, duro, di grande sofferenza muscolare, che giustifica i tempi finali mediamente di 3 ore oltre una normale 100 km.
66° posto nella classifica finale su 600 partecipanti e 421 giunti all’arrivo entro le 24 ore consentite; Adriano ha chiuso in 14h35’35”.
Il percorso sterrato, ma anche sabbioso, e con non pochi tratti sassosi, che come noto il nostro atleta non ama molto, è stato ricompensato da panorami mozzafiato: foreste, montagne, laghi, canyons, percorsi con un fascino mistico.
Partenza dalla Porta d’Europa di Madrid e arrivo al monumentale Acquedotto di Segovia.
“E’ stata certamente la più dura 100 km che ho concluso – commenta Arzenton –. Il caldo è stato asfissiante per almeno 8 ore, poi con la sera la situazione è migliorata e ho potuto procedere più speditamente. Tante le emozioni ed i paesaggi in una corsa quasi sempre solitaria. Tre ore di notte, dal passo de la Fuentria fino a Segovia, con un buio impressionante e la paura di perdersi.”
Poi finalmente la strada, Segovia, 3 km di salita, percorsi correndo su pietre storiche che incanalano verso l’imponente e maestoso acquedotto, prima dell’arrivo alla Plaza de Castilla.
Un viaggio lampo con arrivo a Madrid nella in tarda serata di venerdì, la corsa il sabato mattina dalle 9.00 fino a mezzanotte, il rientro a Madrid in pullman alle 2.00, qualche ora di sonno, e poi via all’aeroporto per il ritorno nel primo pomeriggio.
Il lunedì mattina era già nella sua scrivania in Provincia a dirigere gli uffici di sua competenza.
Se qualcuno pensa ancora che correre le ultramaratone stanchi e tolga energie al lavoro, forse dovrebbe ricredersi.