Fatica sotto il solleone agostano per Adriano Arzenton, il nostro formidabile ultramaratoneta. Il 17 ed il18 agosto si è cimentato nella 100 miglia di Berlino, una gara di 160,900 km., lungo l’ex muro di Berlino; un tracciato per le vie cittadine, ma soprattutto all’interno di lunghi e infiniti boschi, piste ciclabili a costeggiare i numerosi laghi della capitale ed i suoi quartieri periferici.
Gara non facile, causa un terreno spesso accidentato con sterrato sassoso e numerosi kilometri di pavè.
“Mi ero iscritto nel novembre scorso – dice Arzenton -, termine ultimo per le iscrizioni. Berlino è una meta affascinante,dove si corre una partecipatissima maratona, gara che non corro più dal 2008. A parte che mi aspettavo un terreno più agevole, sono arrivato all’appuntamento reduce da due infortuni subiti nei mesi di giugno e luglio, con appena 20 giorni di preparazione. Penso veramente sia stato un miracolo riuscire a finire questa gara”.
Adriano, tra l’altro, è riuscito a chiudere in 23h43’59”, quindi al di sotto delle 24ore, un riscontro cronometrico che, nelle 100 miglia, comporta il riconoscimento di una fibbia speciale. Per Arzenton un onorevolissimo 88° posto su oltre 250 partenti (meno di 150 arrivati al traguardo). Considerate le premesse, si può tranquillamente affermare che Arzenton ha conquistato anche Berlino.
“Al di là di classifiche, risultati cronometrici, cronache, aspetti tecnici e organizzativi – continua Adriano – ho vissuto un’esperienza unica e di alto valore simbolico; una corsa nella storia: tramite proiezioni, momenti di raccoglimento, descrizione dell’episodio relativo al primo caduto per il “Muro”, la presenza di steli e lapidi con foto contornate di fiori lungo il percorso, ho avuto la possibilità di essere vicino e salutare idealmente quei giovani che desideravano un futuro diverso e che proprio per questo non vanno dimenticati. Lo sport è anche questo”.