5 atleti vicentini hanno affrontato con successo i 42 km. e 195 metri nella capitale boema, guidati dall’allenatore/atleta dell’Atletica Vicentina, Siro Pillan. Con lui la sorella Sonia, una delle poche atlete italiane diabetiche insulino-dipendenti a correre la maratona (6 su 6 quelle da lei concluse), il padre Ampelio, noto allenatore dell’Atletica Vicentina, Marco Rodella e Livio Dalla Verde, primario del San Bortolo, alla sua prima esperienza come maratoneta. Ciascuno aveva i propri obiettivi, primo tra tutti quello di godersi appieno il viaggio in questa bellissima città, con famiglie e amici.
“Questa gara non era nei miei programmi” – confessa Siro Pillan, preparatore del gruppo – “L’ultima maratona corsa seriamente (sotto le 3 ore) l’avevo fatta 10 anni fa, poi a causa di vari problemi fisici mi ero limitato ad accompagnare gli atleti che allenavo, facendo loro da pace-maker. Quest’anno stavo recuperando bene e allora non ho resistito a rimettermi in gioco su questa lunga distanza, forse non proprio adatta alle mie caratteristiche. L’obiettivo era ovviemante di tornare vicino al mio personale o comunque sotto le 3 ore; Marco Rodella invece puntava alle 4 ore, Sonia a rimanere intorno alle 5 ore e Livio Dalla Verde a concludere la sua prima esperienza, indipendentemente dal tempo. Mio padre avrebbe invece accompagnato Sonia”.
Livio Dalla Verde aveva avuto problemi ad un ginocchio all’inizio della preparazione, ma poi tutto faceva ben sperare per un tempo intorno alle 5 ore. Sonia Pillan e Marco Rodella, invece, avevano accusato delle contratture nelle ultime fasi della preparazione e saltando quindi alcune sedute d’allenamento. Schierati alla partenza però erano tutti carichi e concentrati, forti delle bellezze che li circondavano: quelle della città e quelle proprie della manifestazione. Il via è stato dato dai rintocchi del famoso orologio astronomico della piazza del municipio e poi accompagnato dalla sinfonia n.9, detta “La Moldava”, di Bedrich Smetana. Emozioni da brividi.
“Diciamo che la gara è andata bene” – continua il preparatore – “ma abbiamo tutti dovuto fare i conti con un percorso molto più nervoso del previsto. Sulla carta, l’altimetria sembrava infatti discreta, ma poi abbiamo trovato numerose curve, cordoli, rotaie dei tram, pavè “nordico” e brevi rampe. Io stesso, regolarissimo in 1 ora e 29 a metà gara, ho cominciato a perdere secondi preziosi a causa dell’indolenzimento delle ginocchia, pur essendo per il resto ancora fresco. E quando ho visto che la media era compromessa ho deciso di divertirmi col pubblico, godermi il percorso, fermarmi a salutare la famiglia e giocare percorrendo dei tratti con una bella tecnica di marcia”.
Sorte simile è toccata anche a Marco Rodella che alla mezza segnava 1 ora e 53 minuti.
Gli altri tre atleti invece procedevano bene, assieme, ma tra il 10° e il 20° km. si è riacuttizato il dolore al ginocchio per Livio Dalla Verde. Un po’ prestino, mancando ancora due terzi di gara. La sua successiva bravura è stata quindi soprattutto mentale, rallentando opportunamente la velocità e correndo quasi sempre in solitaria nelle retrovie, senza però rinunciare alla gioia di arrivare al traguardo, col nome (stampato sulle magliette) gridato a gran voce da tutto il pubblico presente.
Ampelio Pillan ha quindi fatto anche da spola attendendo indietro per controllare le condizioni di Livio, per poi tornare al fianco di Sonia, fermandosi anche a ballare nei vari punti del percorso animati da orchestre, band e majorettes.
Quella che forse è andata meglio è stata Sonia Pillan, che, come previsto, è rimasta vicina alle 5 ore, e con lei ovviamente il 71enne padre Ampelio.
Per tutti alla fine gran bevuta di birra e nuovi progetti sportivi.
Pillan Siro 754° in 3h.25’04
Rodella Marco 3803° in 4h.36’28
Pillan Sonia 4515° in 5h.11’21
Pillan Ampelio 4516° in 5h.11’22
Dalla Verde Livio 4815° in 6h.16’31